Scarabocchi per la strada sulla terra delle baguettes
di Andrea Longhi
Carnet di viaggio illustrato
2009, Italia
Il resoconto ironico e dettagliato di un viaggio in Alsazia fatto in bicicletta,
composto da testi, immagini, fumetti e reperti originali.
Scarabocchi per strada nella terra delle baguettes, di Andrea Longhi è un’opera curiosa, insolita, anche per un mondo in fermento come quello del fumetto italiano. La sua particolarità risiede nella semplicità: si tratta infatti di nient’altro che un diario di viaggio, o meglio, tecnicamente un “carnet di viaggio”, che racconta attraverso testi, fumetti, illustrazioni e quant’altro il percorso fatto dall’autore con la sua bicicletta. Il viaggio si snoda sulle strade dell’Alsazia, in quella Francia dalle morbide colline al confine con la Germania, la cui atmosfera magica si racconta letteralmente ai viaggiatori attenti. Come attento è stato Andrea Longhi. Attento e meticoloso. Perchè nel suo carnet ci troviamo non solo un resoconto delle sue vicissitudini e impressioni, ma anche tutta una serie di mappe e indicazioni rigorosamente disegnate a mano tanto curate da permettere di seguire passo passo ogni suo movimento. Quel che si nota infatti, sfogliando questi Scarabocchi, è l’alternarsi continuo di due principali sguardi, in realtà fusi insieme nell’autore: quello in forte soggettiva del disegnatore e quello tecnico e pragmatico del viaggiatore. Longhi ci tiene a raccontare sia i propri pensieri ed emozioni, sia gli spostamenti e le informazioni di viaggio, segno come sia importante il carattere comunicativo di questo carnet di viaggio, che a tutti gli effetti ha come scopo il racconto, la condivisione. Alla partenza per esempio ci si imbatte nell’inventario degli oggetti con cui affrontare l’avventura, corredato di consigli e considerazioni, quasi che l’autore subito voglia invitare il lettore a partecipare non solo alla lettura del mero volume che stringe fra le mani ma all’esperienza tutta vera e propria. Un atteggiamento confidenziale e amichevole che permea piacevolmente l’opera in maniera completa.
Narrativamente gli Scarabocchi... si svolgono attraverso brevi testi, vere e proprie annotazioni di viaggio, illustrazioni e alcuni microfumetti interni, come brevi strisce. Sono inseriti nell’opera inoltre alcuni reperti del viaggio, come piccole cartoline, biglietti, ricevute, fotocopiate direttamente dagli originali utilizzati nel viaggio. Il testo, tutto scritto a mano libera, accompagna il lettore con una cronaca essenziale, precisa e spesso ironica. Vengono tralasciate le lunghe riflessioni, le digressioni e ogni tipo di lungaggine, concorrendo a integrare perfettamente lo stile delle parole e delle immagini. Quando il racconto a parole si concede delle brevi pause infatti, trova spazio il puro spirito illustrativo. I numerosi scorci disegnati da Longhi sono colti con l’occhio tipico del viaggiatore, anche qui attento a cogliere l’essenziale, laddove il superfluo è ancor più deprecabile in una situazione di temporaneità come quella del viaggio. Questo restituisce una grande vitalità alle immagini, realizzate direttamente in china, sfumata di volta in volta attraverso semplici mescole acquose e colorata con vividi acquerelli. Qui si trova il meglio di quest’opera, nella sintesi attraverso illustrazioni semplici, estemporanee ma allo stesso tempo altamente evocative. A questo sicuramente concorre la bellezza del paesaggio e delle cittadine attraversate con la loro caratteristica architettura mitteleuropea antica. Panorami, fiumi, canali, strade, viali, case, sono i soggetti ricorrenti di una buona parte del fumetto, e solo quando il viaggiatore ha occasione di fermarsi qualche giorno comincia a ritrarre le persone comuni, in pose e atteggiamenti, quelli si, molto simili a quelli dei passanti delle nostre città. Forse un po’ a ricordarci che a fronte di differenze culturali, gli esseri umani si assomigliano in tutte le parti del mondo. Ma oltre a paesaggi, scorci architettonici, persone e riflessioni sul viaggio, Longhi, a confermare la natura ironica della sua arte, si concentra su piccoli aneddoti divertenti, da cogliere con il fascino di chi apprezza le piccole cose.
Per finire, quel che più di tutto emerge da una lettura critica di Scarabocchi per strada nella terra delle baguettes è la grande capacità di Longhi di affrontare con i mezzi del fumetto e dell’illustrazione i molteplici aspetti di un viaggio, precisamente quello che resta vicino al paesaggio attraversato, com’è il viaggio in bicicletta. Similmente a ciò che facevano tra ‘700 e ‘800 gli artisti viaggiatori, uno fra tutti Goethe nel suo viaggio in Italia, Longhi ha messo l’arte al proprio servizio per rendere i lettori partecipi della sua esperienza, a cuore aperto e senza filtri, con l’imprevedibilità e lo spirito che caratterizzano i bei viaggi... e i buoni racconti.
