Autoanalisi, Pensieri randagi

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Huey Nomure
view post Posted on 22/6/2010, 08:12




Autoanalisi III

Vabbè, la gente è stupida. Questa frase è fatta apposta per farvi venire in mente tutte le volte che potreste aver fatto una stupidata. Tipo che basta insultare uno, e sarà lui a immaginare i motivi per cui se lo merita.

E c’è che le vacanze sono iniziate e ancora non me ne rendo bene conto. Sarà perché anche in periodo scolastico non facevo un beneamato c***o, indi non noto la differenza. E c’è che certa gente ha un c**o che non dovrebbe passare per le porte, e ti senti un idiota a ragionare, a pensare, a progettare, se poi arriva il tizio che con un lancio di dado ti smonta. E c’è che ho l’abbronzatura a macchie, e devo ancora capire perché. E c’è Road Salt Two dei PoS che deve uscire, e io aspetto. E c’è che fa caldo, e quando non fa caldo minaccia di piovere, e quando minaccia comincia a gocciolare appena esco. E’ già successo due volte, non so che c***o pensare. E c’è che la gente continua a fraintendermi, E c’è che la gente sparisce, o morendo o perdendo i contatti. E c’è che la gente si dimentica di te, e ti dice il suo nome presentandosi quando tu la conosci già, e tu ti senti insignificante. E c’è che ti sei tagliato i capelli per una cazzata che ti rodi il fegato, e la gente non sapendolo infierisce pure. E c’è l’invidia di gente della mia età che sembra sposata. E c’è il germoglio delle parole, ma spesso quando non puoi segnartele da nessuna parte e per quando sei tornato a casa te ne sei dimenticate metà. E c’è FFXIII, che gioco con la guida e a volte mi sembra di barare verso lo stesso che scula come un dio. E c’è che non si vedono i Ravager, e non posso fare i tornei. E c’è che la paghetta è in ritardo, e devo andare a svuotare la cartella in fumetteria. E c’è che mi sono accorto che sto scrivendo un botto di roba, e che imito i modi caratteristici di chi mi sta attorno, e a volte spero di essere stato io a inculcare un paio di moti ai miei amici, e di non essere completamente succube. E c’è che mio padre mi manda a fare la foto delle mie valutazioni come se non avessi un c***o da fare, ed in effetti è vero, ma non è questo il punto. E c’è che a volte vorrei soffrire come un cane piuttosto che pensare a ciò che avrei potuto. E c’è che ancora l’”Envy” non se n’è andata, e mi sto riferendo all’ “Envy (Of the Loss of Soul)”. E c’è che certi giochi sono più belli a pensarli che a giocarli. E c’è che ho riempito più di metà pagina, e mi stupisco. E c’è che sto aspettando le 10 e mezza che apra la fumetteria, e che non so che c***o fare. E c’è che sto usando un botto di asterischi, e so che adesso comunque mi sto limitando. E c’è che... potrei fermarmi.

Bon, traccia in playlist? Spitfall - PoS.
Una figata come la maggior parte delle loro tracce: un’apoteosi dell’anti-pose, contro tutti gli Yo, bro e compagnia rappante.
“The longer that you fought yourself up/ The longer the spitfall”

Poi mi piace finire in una pagina di Word, e mi sto avvicinando.

E poi c’è che... no, sto scherzando. Ho detto abbastanza p******te che mi pesano come catene montuose dritte sui c*****i, non ho voglia di ricominciare e tirare fuori altri argomenti.
 
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Zen-Zebra
view post Posted on 24/6/2010, 20:15




Tu sei completamente fuori, ma nel senso buono della cosa, sempre che ci sia. Mi sento vicino a quello che dici, alla tua scontrosità, forse perchè in questo periodo non sopporto nessuno. Tante facce, tutte uguali, e dentro senti di non essergli nemmeno minimamente simile...e non puoi nemmeno incazzarti. Che schifo.

Edited by Zen-Zebra - 24/6/2010, 21:41
 
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Patrizio S.
view post Posted on 24/6/2010, 20:35




Incazzatevi altrochè! :D
 
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Zen-Zebra
view post Posted on 24/6/2010, 20:42




Personalmente, non ci trovo più gusto.
 
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Patrizio S.
view post Posted on 24/6/2010, 20:54




Ma non c'è gusto nell'incazzatura in sè... ci mancherebbe... ma se ci vuole, la rabbia può anche essere usata in maniera costruttiva. :)
 
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agc
view post Posted on 24/6/2010, 20:59




Per me l'incazzatura rischia di diventare un riflesso incondizionato, non fa bene e non dà soddisfazioni, ma capita di caderci e può farti fare un passo avanti.. e cinque indietro, ma l'importante è muoversi no?
 
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Huey Nomure
view post Posted on 28/6/2010, 10:19




Autoanalisi IV

Io tifo per i secondi. Preferisco il color argento rispetto all'oro, nelle storie adoro il tizio forte ma che preferisce lasciar divertire gli altri, nelle discussioni se c'è un'argomentazione piccola e spelacchiata, trascurata da tutto e da tutti, gli dò da mangiare e da bere e la accolgo nella casetta della mia mente. Sarà perchè anch'io, in fondo, so che non potrò mai arrivare più in alto del secondo posto.

Le emozioni suscitate dalla musica contano? Perchè mi sembro uno di quelli che per provare un'emozione devono sentirla raccontare, come un uomo che si eccita più a guardare un porno che a fare sesso.

Ho finito di rileggermi l’intera saga del Mondo Emerso della Troisi. Devo dire che, nonostante una dose un po’ eccessiva di piagnistei, mi piace ancora. Specialmente l’ultimo, tira fuori spunti interessanti, e comunque aveva dei temi e una gestione un po’ migliore, almeno fino all’epilogo. Vabbè, come sempre si aspetta, sto giro per l’ultimo volume della trilogia.

Alcuni manga profondi/interessanti che mi sono capitati sottomano:
-Mushishi: i mushi sono crature a metà tra gli animali e le piante, di forme diversissime e abitudini diametralmente opposte, e sono parte integrante della vita umana e dell’ambiente. I mushishi li studiano e aiutano gli esseri umani che hanno problemi con qualche mushi. Interessante perché ad essere in risalto sono le situazioni, le emozioni, le storie degli esseri umani, posti in situazioni magari normalmente impossibili grazie a questi mushi.
-Trigun: questo non è esattamente profondo come può esserlo quello di prima, ma il protagonista è molto particolare, i personaggi sono realistici, la storia è interessante. E’ comunque una perla dell’ambiente manga più o meno recente.

Lol, più che un’autoanalisi questa è un’analisi di manga...

-Alita: tra i miei manga preferiti. L’ambientazione e i temi trattati sono quelli della fantascienza, ma è anche presente azione e “dramma”, con personaggi anche qui molto ben trattati. Nella seconda serie c’è una predominanza del combattimento specialmente nella parte attuale, con lo svolgimento del torneo Z.O.T.T. (mi pare si chiami così)
-Full Metal Alchemist: gli spunti di riflessione sono quelli della guerra, della spietatezza che richiede il potere, della resurrezione. Adesso, avvicinandosi al momento cruciale e quindi alla fine, la serie si sta concentrando molto sull’intreccio narrativo più che sulla riflessione.
-Ikigami: in Japan è stata promulgata una legge, secondo cui il primo giorno di scuola a tutti i bambini, assieme al vaccino, viene iniettata una capsula. Ad alcuni di loro, tra i 17 e i 23 anni (più o meno, non ricordo precisamente), questa capsula esploderà, uccidendoli. La “morale” è quella di vivere alla giornata, principio lodevole ma instillato con la forza. Il manga si svolge attorno agli ikigami, ovvero notifiche di decesso che arrivano ai malcapitati 24 ore prima della morte. Il tema è: cosa faresti se avessi solo 24 ore di vita?

Pero ora basta così, magari la prossima pagina ne metto di altri.
 
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Huey Nomure
view post Posted on 13/8/2010, 19:51




Autoanalisi V

E’ il momento di un’altra pagina, uh?

Un punto che mi sono ricordato di aver notato un po’ di tempo fa, in risposta a una qualche cosa di Pat. I miei sogni vani stanno migliorando.
Prima erano sempre senza appigli, ma atti a curare una certa cosa, come un cerotto su una ferita. Ma se dopo viene tolto, si toglie anche la crosta. E fa un male cane, lo so, sia metaforicamente che letteralmente.
Ora, invece, i sogni sono randomici, semplicemente di stare accanto ad una ragazza che mi...
Non so, viene da dire “coccola”, ma non è la parola giusta. Che gioca con me a vivere? Troppo artefatto e forzatamente poetico. Vabbè, tra le due espressioni vi sarete fatti un’idea.
La differenza, chiedete voi? Che il secondo tipo di sogno si può realizzare, per quanto la possibilità sia esigua. Non deve “succedere” niente, deve solo “capitare”. E la differenza tra i due verbi è sostanziale. Se non riuscite a capire quello che intendo, chiedete.

Un “touchè” che mi è bruciato un po’ riguarda la canzone che sto ascoltando ora, Waka Waka. Le prime volte che l’ho sentita non sapevo bene che pensare, sembrava una hit idiota per l’estate ma mi prendeva abbastanza. Quando ho saputo che è di Shakira è come se mi fossi detto “ah, allora posso permettermi di apprezzarla”.
Pensate sia una stronzata? Liberissimi, io sono fatto così.

L’ultima cosa è un po’ privata, ma ci ho pensato un po’ e, alla fine, anche se lo leggono Dave o qualcun altro che conosco in real, le conseguenze saranno innocue.
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Ah, punto per inciso: ho trovato le cose che odio nei colloqui di tutti i giorni: le scuse ripetute, il compatimento e il sentirmi preso in giro. I primi due punti, a dire il vero, si possono riassumere in “non sentirmi ascoltato”; perché puoi benissimo compatirmi o scusarti con me una volta, ma se ti dico che non importa e tu continui e lo interpreto come una sorta di menefreghismo verso di me.
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Premessa ulteriore: Recentemente la casa dove abitavamo (ancora posseduta dai miei) si è liberata dal suo inquilino, seppur con qualche cosa non proprio a posto.
Mia madre si è di nuovo (è già successo non ricordo quanto tempo fa, meno di due anni comunque) presa quella che è in crisi, e che non sa se sbaraccare o se restare con mio padre.
E’ una di quelle cose che hai il prurito di sapere vedendo i “sintomi” e che una volta sapute avresti avuto voglia di non chiedere.
E, ormai lo sapete, ho un’egocentrismo vivo e che gode di ottima salute. Infatti dei miei non me n’è fregato un’emerita sega (e a conti fatti non me ne frega neanche adesso) quanto dello sfasciarsi della mia routine: la paga mensile, la casa con la play...
[Perché bisogna dirlo: se mi dicono di decidere con chi stare, per me la casa “nuova” che ha già la play e la 360 montate ha un valore non insignificante, e brucia un po’ scegliere quello che ti sta sulle palle per poter nerdare con FFXIII...]
...la possibilità di avere la futura casa autonoma, cose così.
[Perché pensavo che tipo potevo andare ad abitare nell’appartamento “vecchio” non appena avessi voluto andare a vivere da solo, invece che buttare via soldi in affitto.]

Boh, io ho finito, le mie cazzate le ho sputate, la mia autoterapia si aggiorna.
 
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il bardo di Avon
view post Posted on 13/8/2010, 20:53




I miei si sono separati che avevo 6 anni. Sarà che non è stata una separazione tanto tranquilla, e che che non è stata una questione veloce come uno strappo o un taglio, piuttosto un qualcosa che si è protratto nel tempo, ma ne ho dei gran brutti ricordi. Ovviamente la tua è un'altra età e un altro impatto, ma ti assicuro che vedere tua madre con un altro uomo è come sentire un coltellaccio seghettato che ti apre la pancia...
CITAZIONE
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Ah, punto per inciso: ho trovato le cose che odio nei colloqui di tutti i giorni: le scuse ripetute, il compatimento e il sentirmi preso in giro. I primi due punti, a dire il vero, si possono riassumere in “non sentirmi ascoltato”; perché puoi benissimo compatirmi o scusarti con me una volta, ma se ti dico che non importa e tu continui e lo interpreto come una sorta di menefreghismo verso di me.
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bada bene che non ti sto compatendo :P era solo un consiglio implicito di uno che ci è già passato: se puoi fare qualcosa falla, perché è un fattaccio strano questo, che vi comprende tutti, anche se magari ora ti senti poco preso emotivamente :sisi: Sai a volte potrebbe bastare un dialogo in comune e in pace per ragionare (a volte).
Se poi si rivelerà essere solo una crisi passeggera tanto meglio, sarò contentissimo per te :) A volte queste situazioni hanno il pregio di farci apprezzare di più quello che di bello abbiamo e che a volte diamo per scontato (una cosa che purtroppo a me succede troppo spesso)
 
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Zen-Zebra
view post Posted on 14/8/2010, 17:04




Io non so perchè scrivi queste tue autoanalisi su interet; è chiaro che vuoi sentirti dire qualcosa, ma non so che cosa. E comunque non ti direi qualcosa solo perchè vorresti sentirtelo dire. Mi sforzerò quindi di darti delle mie considerazioni.
L'egocentrismo ti farà vivere male; sei talmente proiettato nella tua stupida routine da sbattertene di tutto?!? "Nothing really matters to me"?!? Fa un po' schifo come cosa, inoltre non credo non te ne importi nulla perchè allora tutta la sensibilità che dimostri nello scrivere poesie (credo ce ne voglia) non varrebbe un cavolo. Sono sicura che è il tuo antidoto a tutto, giocare ai videogiochi e fregartene. Forse non sono la persona adatta a darti consigli (forse non li cerchi? d'altronde l'hai chiamata "autoanalisi") dato che piango ancora adesso, dopo 13 anni, e il divorzio mi ha trasmesso una paura tremenda nei legami e una enorme insicurezza in tutto quello che faccio. Ho odiato i miei genitori, ma ora li guardo, presi dai loro affanni, persone comuni, e perdono loro ogni sbaglio, ogni debolezza, ogni decisione, e dovresti farlo anche tu: i miei genitori, così come i tuoi, sono umani.
E se sei intelligente darai ai videogiochi l'importanza che meritano, quella di semplici passatempi; non devono essere la tua ragione di vita.
 
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Huey Nomure
view post Posted on 16/8/2010, 10:07




Comma alfa della pagina 5:

"Bisogna sapere che io, bisognoso di trovare delle prove a favore della mia possibilità di trovare "qualcuno", ho addirittura posto che mio padre, simile a me in molte cose, è riuscito a sposare mia madre, non esattamente una brutta donna.
Riuscite a immaginarvi quando, mentre parlavo con lei del suo momento di crisi (perchè ho già detto che è lei quella insicura) ha fatto:-Io mi sono sposata perchè secondo le mie amiche, secondo gli altri non c'era nient'altro da fare...-
Mi son sentito un gelo alle viscere e lo sento ancora adesso ricordandolo.

E i miei sogni vengono ancora una volta mutilati..."

PS: Zen, se è così non so neanch'io se e cosa voglio sentirmi dire :asd:
 
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agc
view post Posted on 16/8/2010, 11:13




CITAZIONE
Non so, viene da dire “coccola”, ma non è la parola giusta. Che gioca con me a vivere? Troppo artefatto e forzatamente poetico. Vabbè, tra le due espressioni vi sarete fatti un’idea.
La differenza, chiedete voi? Che il secondo tipo di sogno si può realizzare, per quanto la possibilità sia esigua. Non deve “succedere” niente, deve solo “capitare”. E la differenza tra i due verbi è sostanziale.

E già.
C'è chi si convince che si può far capitare, ma io ci credo a questa cosa.
 
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Zen-Zebra
view post Posted on 20/8/2010, 20:42




CITAZIONE (Huey Nomure @ 16/8/2010, 11:07)
Comma alfa della pagina 5:
"Bisogna sapere che io, bisognoso di trovare delle prove a favore della mia possibilità di trovare "qualcuno", ho addirittura posto che mio padre, simile a me in molte cose, è riuscito a sposare mia madre, non esattamente una brutta donna.

Huey, Huey, non disperare, hai solo 17 anni, caspita! Arriverà l'amore, non dubitarne nemmeno un secondo.

CITAZIONE (Huey Nomure @ 16/8/2010, 11:07)
Riuscite a immaginarvi quando, mentre parlavo con lei del suo momento di crisi (perchè ho già detto che è lei quella insicura) ha fatto:-Io mi sono sposata perchè secondo le mie amiche, secondo gli altri non c'era nient'altro da fare...-
Mi son sentito un gelo alle viscere e lo sento ancora adesso ricordandolo.

E i miei sogni vengono ancora una volta mutilati..."

PS: Zen, se è così non so neanch'io se e cosa voglio sentirmi dire :asd:

E in effetti è difficile e "superfluo" risponderti, non so come ti senti realmente ma voglio lo stesso dirti: let it be. Siamo tutti solo di passaggio, quindi cerca di essere felice, di perdonare, e quando sarà tutto nero, in quei momenti volta quella pagina del libro della tua vita e scrivine un'altra.
Spero che supererai sereno questo momento, comunque vadano le cose.
 
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Huey Nomure
view post Posted on 15/10/2010, 20:41




Autoanalisi VI

Dopo varie pagine di acido gastrico sputato sul foglio informatico, mi vien voglia di fare una lista di quello che mi piace.

Mi piace ascoltare musica. Mi piace visualizzare una band formata da miei personaggi che la eseguono live, oppure che ne fanno il videoclip. Mi piace immedesimarmi nella storia, e per quasto mi piacciono molto i concept. Mi piace, a volte, sentire le palle stringersi all’attacco di canzoni veramente tristi. Mi piace vedere la luna davanti a me quando torno a casa. Mi piace fare cose insolite e vedere visi familiari un po’ scioccati, un po’ scandalizzati, ma in fondo divertiti. Mi piace leggere frasi fuori dagli schemi e traboccanti d’ironia spietata o di profondo anticonformismo. Mi piace essere d’accordo con i pochi. Mi piace pensare di essere il “miglior secondo”.
Mi piace sognare di avere la ragazza. Mi piace immaginare di stringere a me qualcosa di caldo, vivo, dolce che mi vuole bene, di schiacciarla al mio petto fino a farla penetrare nel mio petto.
Adoro sentire alcune sensazioni, come il camminare d’inverno sul marmo caldo o rabbrividire una volta di freddo. Adoro sentirmi vivo. Adoro sentire che la musica esprime ciò che ho già dentro. Adoro sorbirmi, qualche volta, una bella storia d’amore.
Mi piace accorgermi, raramente, che piangere fa bene. Che essere condannato è il primo passo della redenzione. Che io e qualcun altro abbiamo pensato alla stessa cosa. Mi piace inventare stupidaggini. O augurare brutte cose a chi me le dice.
Mi piace cronometrare il tempo che ci metto ad arrivare a scuola. Adoro passare davanti al nuovo supermercato e sentire il profumo della rosticceria anche se ho appena fatto colazione.
Mi piace disegnare quando è il momento meno utile o adatto per farlo.
Mi piacciono i disegni di ragazze belle. Mi piace vedere ragazze carine. Mi piace, per qualche motivo, accorgermi che preferisco le “carine” alle “bellissime”.
Mi piace avere la scusa pronta, usarla e comunque non riuscire troppo male. Mi piace tenere anche ciò che è inutile, se ben catalogato e seppellito. Mi piace abbondare con la falsa modestia. Mi piacciono i giochi che posso fare con Dave durante le lezioni. Mi piace notare che in Jak X potenziare al massimo le macchine fa guidare peggio in certe piste. Mi piace citare Lo Svarione Degli Anelli. Mi piace suonare col gruppo. Mi piace cazzeggiare col gruppo. Parlare di filosofia. Mi piace bere col gruppo. Mi piace...
Mi piace vedere che ho scritto tante cose che mi piacciono. Mi piace pianificare le cose, ma mi piace ancora di più quando c’è un piccolo imprevisto. Mi piace scampare a piccole punizioni per un pelo. Mi piace prendere un buon voto perché sto simpatico alla prof, ogni tanto. Mi piace ridere al sarcasmo dei compagni di classe. Mi piace vedere una mia compagna diventare meno timida e pudica. Mi piace finire in anticipo i compiti scritti. Mi piace appoggiarmi con la schiena al muro, con le braccia al banco e allo schienale della sedia e osservare i miei compagni scrivere, ogni tanto alzare gli occhi al cielo, ogni tanto guardarsi in giro e incrociare il mio sguardo.
Mi piacciono i nomi con vocali aperte e non ripetitive, che ispirano qualcosa di forte, enorme o intelligente. Mi piace ricordare BE853FE e 3$B?A%9. Mi piace fare cose intuili perché di sì.
Mi piace, un po’, temere che questo elenco di cose non basteranno a costruire una vita felice.
 
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Zen-Zebra
view post Posted on 23/10/2010, 09:58




Credo che ti piaccia molto "giocare con le parole" per parlare di te. Non voglio fare un'analisi, è che piace molto anche a me, e avevo dei diari pieni di frasi sarcastiche, ironiche su di me, dove verità e menzogna si mescolavano, voglia di vomitare era mista a buonismo. Quello che intendo dire è che la gente non capisce che a volte uno scrive cose su di sè cercando la provocazione, dicendo qualcosa e volendo invece intendere il suo opposto, apparire in un certo modo pur non essendoci nemmeno vicino. E' una cosa che solo certe persone "fini" riescono a fare, e in quello che hai scritto ci ho visto voglia di "giocare con le parole".

Edited by Zen-Zebra - 23/10/2010, 16:25
 
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42 replies since 25/4/2010, 19:38   438 views
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