| Autoanalisi V
E’ il momento di un’altra pagina, uh?
Un punto che mi sono ricordato di aver notato un po’ di tempo fa, in risposta a una qualche cosa di Pat. I miei sogni vani stanno migliorando. Prima erano sempre senza appigli, ma atti a curare una certa cosa, come un cerotto su una ferita. Ma se dopo viene tolto, si toglie anche la crosta. E fa un male cane, lo so, sia metaforicamente che letteralmente. Ora, invece, i sogni sono randomici, semplicemente di stare accanto ad una ragazza che mi... Non so, viene da dire “coccola”, ma non è la parola giusta. Che gioca con me a vivere? Troppo artefatto e forzatamente poetico. Vabbè, tra le due espressioni vi sarete fatti un’idea. La differenza, chiedete voi? Che il secondo tipo di sogno si può realizzare, per quanto la possibilità sia esigua. Non deve “succedere” niente, deve solo “capitare”. E la differenza tra i due verbi è sostanziale. Se non riuscite a capire quello che intendo, chiedete.
Un “touchè” che mi è bruciato un po’ riguarda la canzone che sto ascoltando ora, Waka Waka. Le prime volte che l’ho sentita non sapevo bene che pensare, sembrava una hit idiota per l’estate ma mi prendeva abbastanza. Quando ho saputo che è di Shakira è come se mi fossi detto “ah, allora posso permettermi di apprezzarla”. Pensate sia una stronzata? Liberissimi, io sono fatto così.
L’ultima cosa è un po’ privata, ma ci ho pensato un po’ e, alla fine, anche se lo leggono Dave o qualcun altro che conosco in real, le conseguenze saranno innocue. [+] Ah, punto per inciso: ho trovato le cose che odio nei colloqui di tutti i giorni: le scuse ripetute, il compatimento e il sentirmi preso in giro. I primi due punti, a dire il vero, si possono riassumere in “non sentirmi ascoltato”; perché puoi benissimo compatirmi o scusarti con me una volta, ma se ti dico che non importa e tu continui e lo interpreto come una sorta di menefreghismo verso di me. [+] Premessa ulteriore: Recentemente la casa dove abitavamo (ancora posseduta dai miei) si è liberata dal suo inquilino, seppur con qualche cosa non proprio a posto. Mia madre si è di nuovo (è già successo non ricordo quanto tempo fa, meno di due anni comunque) presa quella che è in crisi, e che non sa se sbaraccare o se restare con mio padre. E’ una di quelle cose che hai il prurito di sapere vedendo i “sintomi” e che una volta sapute avresti avuto voglia di non chiedere. E, ormai lo sapete, ho un’egocentrismo vivo e che gode di ottima salute. Infatti dei miei non me n’è fregato un’emerita sega (e a conti fatti non me ne frega neanche adesso) quanto dello sfasciarsi della mia routine: la paga mensile, la casa con la play... [Perché bisogna dirlo: se mi dicono di decidere con chi stare, per me la casa “nuova” che ha già la play e la 360 montate ha un valore non insignificante, e brucia un po’ scegliere quello che ti sta sulle palle per poter nerdare con FFXIII...] ...la possibilità di avere la futura casa autonoma, cose così. [Perché pensavo che tipo potevo andare ad abitare nell’appartamento “vecchio” non appena avessi voluto andare a vivere da solo, invece che buttare via soldi in affitto.]
Boh, io ho finito, le mie cazzate le ho sputate, la mia autoterapia si aggiorna.
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