Non so cos'hai fatto l'estate scorsa, Un Contest per l'Estate

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Patrizio S.
view post Posted on 3/7/2011, 21:53




Salve amici, anche se è da un po' che non ci vediamo, noi ci siamo, voi ci siete? :D

Per prenderci un po' in giro e per parodiare un celebre titolo cinematografico, abbiamo pensato di fare un contest di prosa in cui in sostanza vi si chiede di raccontarci un aneddoto, reale o inventato, su qualcosa accadutovi l'estate scorsa. Non ci sono limitazioni di genere, tutto è permesso! :)

Ora le semplici regolette:


1) I racconti dovranno avere come tema principale un evento avvenuto realmente o meno durante l'estate scorsa. Non è necessario usare la prima persona.

2) I racconti dovranno essere lunghi da un minimo di 2 righe a un massimo di 10'000 battute, suddivisi in qualsiasi numero di capitoli e paragrafi.

3) Per partecipare al Contest è necessario rispondere a questo topic segnalando la propria iscrizione entro il 15 Luglio, incluso.

4) I racconti dovranno essere postati sempre in questo topic entro e non oltre il giorno 22 Luglio, incluso.

5) Alla chiusura di questo topic si aprirà quello del sondaggio, che verrà tenuto aperto per una settimana. In caso di parità nel sondaggio si effettuerà un breve spareggio.

6) Per gli iscritti al Contest la votazione sarà obbligatoria, pena l'esclusione. E' vietato votare per se stessi.

7) A giudizio dei votanti sarà il racconto, il rispetto delle indicazioni date e la sua qualità testuale. E' sconsigliato pubblicare immagini allegate.

8) In premio per il sudore speso ci sarà la gloria, e un bannerino al merito! :D

Allora, che vi è successo l'estate scorsa? :)

Edited by Patrizio S. - 7/7/2011, 20:57
 
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il bardo di Avon
view post Posted on 3/7/2011, 22:56




Io mi iscrivo! :)
 
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Patrizio S.
view post Posted on 5/7/2011, 00:10




Anche io :D
 
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view post Posted on 5/7/2011, 10:42
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Non c'è cielo a ridondare in un luogo lontano, come l'emozione di un uomo diverso ma con la stessa sostanza - che l'attraversa.

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Mi iscrivo anch'io, anche se i racconti non sono il mio forte :D
 
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Huey Nomure
view post Posted on 5/7/2011, 20:54




Ecchime!
 
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la_luly
view post Posted on 6/7/2011, 10:18




e non sia mai detto che faccio apparizioni poco frequenti! :) suvvia, iscriviamoci!
 
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il bardo di Avon
view post Posted on 6/7/2011, 11:16




CITAZIONE
e non sia mai detto che faccio apparizioni poco frequenti! suvvia, iscriviamoci!

Pat, meschino manipolatore! :P
 
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view post Posted on 6/7/2011, 18:21
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Ci provo! :D
 
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Patrizio S.
view post Posted on 7/7/2011, 19:59




AVVISO AGLI ISCRITTI E AGLI ISCRIVENDI!

Mi sono dimenticato di enunciare una regola importantissima:

Per gli iscritti al Contest la votazione sarà obbligatoria, pena l'esclusione. E' vietato votare per se stessi.


Scusate la disattenzione. In ogni caso ora aggiorno anche il messaggio iniziale. :)

PS: Siamo già a 6 iscritti. Ottima cosa! :)

Ovviamente c'è ancora posto per tutti gli altri! :D
 
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nancy_j
view post Posted on 8/7/2011, 17:21




Okay, ci sono anch'io. Spero solo di ricordarmi di postare...d'estate perdo totalmente il senso del tempo.
 
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AstroDelFirmamento
view post Posted on 12/7/2011, 23:23




ci proverò, ma non garantisco che riuscirò a preparare qualcosa, sono pieno di "lavoro"...
 
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Patrizio S.
view post Posted on 13/7/2011, 01:43




Altri due! :rulez:
 
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Patrizio S.
view post Posted on 20/7/2011, 13:35




Dopodomani scadono i tempi per postare i racconti! Come siete messi? :D
 
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Huey Nomure
view post Posted on 20/7/2011, 16:27




Bugiarda
liberamente ispirata a Sua Vocalità

“Ti vengo a vedere quando fai gli orali della matura!”
“Ma non provarci nemmeno!”
“E invece lo faccio.”
“Ti odio!”
E invece alla fine mi hai abbracciato.
Bugiarda.
“Oddio, adesso vomito”
E invece sei andata avanti, sei sopravvissuta anche a quel piccolo imbarazzo di matematica e hai fatto vedere che vali.
Bugiarda.
Ma se queste sono le tue menzogne, vorrei tu mi mentissi per sempre.
Brucia nel mio cielo stellato ancora per mille anni, piccola. Mi troverai lì, fisso come un ebete, a fissarti.
E poco importa se il tuo sguardo non mi toccherà mai, anche se fa male come acido giù per la gola.
Mi basta vedere il tuo sorriso, sapere che non hai bisogno di nessuno, nemmeno di me, e io posso essere sereno, a mollo in una dolcezza assiderante.
Mi basta ardere in adorazione dal mio piccolo gabbiotto di timida stupidità.
Bugiarda.
Mentimi ancora.
Ho solo bisogno della tua voce.
 
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nancy_j
view post Posted on 20/7/2011, 21:04




Cercando Miguel

«Arriveterci» dice la simpatica donnona tedesca, facendoci un ampio cenno di saluto all'uscita.
«Arrivederci!» rispondiamo insieme e lasciamo l'ostello che, per tre notti, è stato il nostro sogno berlinese.
Sistemo meglio lo zaino sulle spalle e mi giro verso Giulia:
«Si torna a casa.»
La sua risposta è uno sbuffo.
«Avanti, dimmi che saresti riuscita a mangiare un altro rivoltante salsicciotto senza vomitare!» dico, tirandole un pugno sulla spalla. Nulla.
Questo viaggio è stata una pazzia. Tutto è nato dal nostro assurdo tentativo di scrivere un giallo a quattro mani ambientato a Berlino. E siccome la ricerca sul campo è fondamentale, abbiamo compresso il minimo di bagagli nello zaino più grande che potessimo portare e siamo partite. In treno. Senza sapere una parola di tedesco.
«Insomma, volevi vedere Berlino e l'hai vista. Che vuoi di più?»
«Voglio trovare Miguel.»
Sospiro. Miguel è uno dei personaggi protagonisti del nostro romanzo. Giulia è fatta così, crea i personaggi e poi se ne innamora. Nella lista delle diciassette cose da fare a Berlino l'ultima, l'unica che non siamo riuscite a compiere, è questa.
«Lo sapevi bene che era improbabile riuscire a trovarlo.»
«Non abbiamo ancora lasciato Berlino» dice, e alza lo sguardo su di me. Conosco quello sguardo. Lo stesso che in quarta elementare, dopo aver studiato la presa della Bastiglia, mi rivolse dicendo: “E se facessimo una rivoluzione contro quelle di quarta B?”
«E' fuori discussione. Il nostro treno parte fra due ore e noi dobbiamo raggiungere la stazione senza perderci.»
Abbassa lo sguardo e borbotta qualcosa. Confesso che anch'io speravo di incontrare Miguel. Lo so, è stupido, ma è stupido anche partire da casa con un solo cambio di vestiti per affrontare la torrida estate berlinese. Mentre io giro e rigiro la carta della città cercando di capire che tram dobbiamo prendere – e in che direzione – lei continua a guardare fuori dal finestrino. Lo so che, fra le numerose teste bionde lei cerca una cascata di ricci neri, magari sfregati da una mano imbarazzata, possibilmente appartenenti ad un ragazzo con addosso una maglia della Spagna.
«Ehi, Giulia» la chiamo e lei si volta. «Il fatto che non l'hai visto non significa che sia meno reale.»
«Hai mai l'impressione che quello che scrivi poi ti accada sul serio?» mi chiede di rimando.
Ed io, spiazzata, rispondo: «Sì, a volte. Un po' come è successo a Philip Dick.»
«E dimmi, ti è mai capitato di scrivere qualcosa sperando che in tal modo accada?»
Non rispondo e lei torna a guardare la città che stiamo per lasciare. La imito, imprimendo nella testa questi ultimi frammenti di Berlino che conserverò gelosamente nella memoria, fino a che non ritornerò.
Scendiamo alla fermata giusta e alziamo lo sguardo sull'orologio della stazione. Abbiamo ancora un'ora, così decidiamo di cercare un negozietto e fare scorta di cioccolata dei gusti più strani, di quelli che in Italia neppure ci sognamo.
«Ehi, Giulia, dici che la prendo questa al gusto di carota?» le chiedo, ma lei non risponde. Guarda incantata fuori dal negozio. «Giulia?»
Poi accade tutto in fretta: posa tutte le tavolette di cioccolata che aveva in mano e corre fuori, in strada. La imito, cercando di non perderla di vista.
«Ma che diavolo ti prende?»
«Guarda» dice, puntando l'indice su un gruppo di gente.
«E allora?»
«Guarda» ripete. Annoiata obbedisco e – non credo ai miei occhi. Davanti a me, intendo a ballare per strada davanti ad un nutrito gruppo di passanti c'è un ragazzo dai capelli neri e ricci. A terra, vicino allo stereo, una maglietta sudata che porta i colori della Spagna.
Giulia guarda davanti a sé come una che guarda un proprio sogno che, evanescente, ancora si aggrappa all'alba.
Rimane immobile a fissarlo finché la musica non finisce e il ragazzo raccoglie il cappello e fa il giro per racimolare qualche spicciolo.
«Beh, che aspetti?» le dico.
Lei sembra svegliarsi da un lungo sonno e comincia a frugare nelle tasche come una pazza. Prende una moneta e si avvicina titubante a lui. Il ragazzo sembra scorgerla e si rivolge verso di lei. Giulia allunga la mano e lascia cadere la moneta nel cappello, con una rigidità tale da sembrare uno zombie.
Il ragazzo fa un piccolo inchino. Poi le sorride e, facendole l'occhiolino, esordisce in un: «Muchas gracias, segñorita.»
«D-di nulla» balbetta.
Il ragazzo torna alle sue danze e noi ci avviamo verso la stazione.
«E così abbiamo anche visto Miguel!» esclamo, e cerco di vedere se ora sorride.
Lei si volta dall'altra parte.
«Ehi, Giulia, ma non sei mica arrossita!?»

Il sorriso di quel ragazzo...non lo dimenticherò mai. Fu come se Berlino intera ci avesse fatto l'occhiolino. Come se quel gesto racchiudesse l'estate che andavamo cercando.
 
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