| Parto dalla citazione nel titolo che è oltre il bella, direi quasi paracula, come si fa infatti a non amare una poesia che si titola così, con questa sfacciataggine poi? Ma il titolo è la cosa che in definitiva mi è piaciuta meno. Sulla prima strofa mi sono dovuto soffermare per un paio di letture, in questo ha ragione Alan dicendo che non è di immediato appiglio, ma, cavolo, quando l'ho trovata sono rimasto sbalordito. Un'immagine semplicemente magnifica, la mezza luna brilla clamorosa. Il resto della poesia continua su quel livello, non cala d'intensità, e la scelta ritmica dei versi a parola singola è perfetta (cercando le parole per scrivere il commento ho scoperto che esiste una forma chiamata monolemma, opposta al dilemma, quindi opposta al dubbio e quelle parole sono assolutamente un monolemma). La tua cifra ermetica però forse si chiude troppo nella penultima strofa, in cui c'è un'evidente evoluzione narrativa difficile da inquadrare. Al netto del fatto che io ci veda un qualcosa di sadomasochistico, qualcuno ha detto Rorschach?, penso che li ci sia un punto critico. La strofa finale dipende strettamente da ciò che è detto prima, anche se in un certo modo c'è una nuova apertura, come si conviene. Premio nettamente il coraggio di una poesia tanto densa, originale nel tema e nella trattazione, e colma di guizzi formidabili, carica infine di una certa tensione fisica, con quel disfacimento corporeo e cyborg. Muscolare e metallizzata. Complimenti.
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